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L’EFFICIENZA ENERGETICA COME STRUMENTO PER “CONGELARE” I COSTI

27 Luglio 2016 Interview

Il 25 maggio Giorgio Ruscito Direttore di ORIZZONTENERGIA,  chairman nella sessione HO.RE.CA nell’evento RETAIL & FOOD ENERGY 2016, ha incontrato l’Ing. Andrea Roscetti, Ricercatore Dip. Energia, Politecnico di Milano, anche lui presente all’evento in qualità di speaker alla stessa sessione. 

“L’Ing. Andrea Roscetti, parte attiva del progetto ProCold, ha risposto alle nostre domande che vogliono far luce sulle soluzioni energetiche efficienti messe in atto da parte di produttori e distributori appartenenti al settore della refrigerazione commerciale e professionale. Negli ultimi tempi è aumentato il ricorso nei confronti di pratiche volte a migliorare il consumo energetico per la conservazione di alimenti e bevande, anche grazie al supporto di progetti (come ProCold) che hanno l’obiettivo di supportare il mercato delle apparecchiature efficienti per la refrigerazione, ed in generale si prefiggono l’obiettivo di aumentare la sensibilità di aziende e cittadini nei confronti dell’ e della sostenibilità ambientale.

1) I produttori di alimenti e bevande attenti alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica, quali “best practice” devono adottare per considerarsi effettivamente efficienti dal punto di vista energetico?

Innanzitutto bisogna considerare che la sostenibilità ambientale per la produzione di alimenti e bevande non viene appurata solo da un punto di vista energetico, ci sono tanti altri elementi che vengono presi in considerazione se si consulta ad esempio la documentazione di Corporate Social Responsibility dei grandi produttori. La parte produttiva, l’ delle materie prime, oltre che la componente energetica, sono fasi di estrema importanza.

A livello internazionale c’è una grossa spinta verso l’efficienza energetica per quanto riguarda le apparecchiature del freddo plug-in che i retailer distribuiscono con i prodotti; questo aspetto riguarda principalmente le multinazionali. Coca-Cola nel 2014 ha lanciato un progetto di refrigerazione sostenibile, investendo sul refrigerante utilizzato per gli apparecchi distribuiti con le proprie bevande.

Principalmente gli alimenti e le bevande, a livello internazionale, vengono scelti per la qualità e per il marchio, mentre l’efficienza delle apparecchiature di vendita è un criterio che influisce molto meno sul processo d’acquisto del consumatore. A livello nazionale viene riservata molta attenzione ai parametri sanitari, per cui ciò che viene richiesto a produttori e distributori è principalmente il pieno rispetto delle norme igieniche. Nell’ultimo periodo si sta insistendo anche sul tema dell’efficienza energetica, ma questo è un punto sollevato principalmente dai fabbricanti di macchine del freddo piuttosto che da parte dei produttori o dei distributori di alimenti e bevande.

2) In Italia qual è il grado di sensibilità e di attenzione da parte di produttori e distributori nei confronti dell’efficienza energetica? Ci sono gap rispetto ad altri paesi europei?

Sicuramente c’è sensibilità diffusa sia nei produttori che nei distributori. Il problema principale per lo sviluppo dell’efficienza energetica è rappresentato dai costi notevoli per poter rendere efficienti gli apparecchi refrigeranti esistenti. Questo aspetto legato ai costi è sicuramente un gap da colmare rispetto ad altri paesi europei. In Svizzera, ad esempio, è stato sviluppato un sistema d’incentivi a supporto delle apparecchiature plug-in più efficienti e meno impattanti dal punto di vista del refrigerante utilizzato. Purtroppo nel nostro paese la concorrenza è basata quasi esclusivamente sulla variabile prezzo, questo costituisce certamente un ostacolo per l’introduzione di soluzioni più efficienti sul mercato; va aggiunto che in Italia c’è poca informazione imparziale e il supporto a livello d’incentivazione è piuttosto basso, in questo contesto il progetto ProCold cerca di rispondere a queste mancanze fornendo informazioni sui costi e sviluppando un calcolatore delle emissioni, in modo da poter confrontare facilmente le differenti soluzioni presenti sul mercato.

Altro gap rilevante è quello relativo all’offerta dei prodotti sul mercato. I paesi del Nord Europa, avendo maggior disponibilità economica per la copertura dei costi, stanno insistendo molto sull’efficienza energetica dei prodotti e di conseguenza sono stati fatti importanti investimenti sulle apparecchiature più costose ma meno impattanti. In Italia purtroppo siamo molto indietro da questo punto di vista.

Un altro gap è di tipo normativo, ma verrà in parte colmato dal prossimo luglio quando entrerà in gioco, per il comparto delle apparecchiature plug-in (di cui si occupa il progetto Pro Cold), un’etichetta energetica regolata a livello europeo nel quadro delle direttive “Ecodesign & Energy Labelling”.

Sempre a livello normativo, in Italia, abbiamo un altro gap che verrà presto colmato dal Ministero dell’Ambiente mediante una proposta di requisiti ambientali minimi per la Pubblica Amministrazione; questa proposta darà sicuramente una prima spinta al mercato per la scelta di prodotti più efficienti. Dal 1° Luglio l’etichetta per la refrigerazione professionale sarà obbligatoria e ci si aspetta che il mercato cambi le sue dinamiche, anche se il problema per quanto riguarda gli apparecchi del settore commerciale continuerà ad esserci in quanto l’etichettatura entrerà in vigore probabilmente non prima di fine 2017.

3) Il consumo energetico derivante dalla refrigerazione per il settore commerciale, è paragonabile al consumo generato dagli apparecchi per la refrigerazione del settore residenziale?

Il Joint Research Center ha realizzato degli studi che hanno prodotto una stima del mercato relativo alle apparecchiature per il freddo professionale e commerciale, a livello europeo. Il principio degli studi realizzati è stato quello di creare una database delle apparecchiature per conoscerne la quantità e dati di consumo.

I risultati ottenuti sono interessanti perché, nonostante le apparecchiature del settore commerciale siano circa un decimo di quello residenziale, il loro consumo rientra nello stesso ordine di grandezza.

Ma oltre al consumo un elemento che ha un grosso impatto è la questione del refrigerante utilizzato; a livello nazionale, gli F-gas installati sulle apparecchiature presenti sul campo sono molto impattanti (il GWP che presentano è molto alto). Questo è un altro gap da colmare rispetto agli altri paesi europei; in Italia purtroppo manca un consorzio per il recupero del gas, ed in generale c’è molta riluttanza nel cambiare la tipologia di refrigerante utilizzato anche a causa delle pratiche commerciali delle multinazionali che hanno una grossa influenza sul mercato dei refrigeranti.

4) Qual è il differenziale di consumo energetico generato da modelli efficienti rispetto ai modelli più obsoleti?

Il differenziale di consumo energetico rientra in un range che oscilla tra il 30% ed il 50%. Questa differenza si deve sostanzialmente a differenti soluzioni tecniche ognuna delle quali può portare un contributo pari al 5-10%; queste soluzioni sono riconducibili per esempio alla qualità dei compressori, alla qualità del cabinet, a migliori sistemi di controllo ed anche alla tecnologia utilizzata in funzione del gas refrigerante. Questi aspetti dovrebbero far riflettere maggiormente i fabbricanti, mentre i consumatori finali l’effetto lo vedono solo da un punto di vista dei costi.

Bisognerebbe maggiormente insistere anche sulle buone pratiche di manutenzione, specialmente per quanto concerne le piccole apparecchiature. Non molti sanno che per esempio la sola pulizia degli scambiatori di calore può generare un pari al 10-15%. In questo ambito entrano in gioco tanti diversi attori presenti sul mercato che potrebbero maggiormente sensibilizzare i commercianti sulle buone pratiche di manutenzione. Un attore è sicuramente il team del progetto ProCold, un altro potrebbero essere i fabbricanti, così come l’Autorità per l’ e la Camera di Commercio; con quest’ultima noi del progetto ProCold, abbiamo di recente avuto dei contatti per diffondere soluzioni energetiche efficienti nella rete dei piccoli retailer.

5) Il vantaggio per il comparto commerciale di servirsi di modelli efficienti per la refrigerazione, si riflette anche sul consumatore finale?

Il vantaggio per il consumatore finale, almeno per quanto concerne la parte di competenza del progetto ProCold sulle apparecchiature plug-in, è difficile da quantificare. Sicuramente negli ultimi anni sono stati fatti passi in avanti dal punto di vista del comfort; basti pensare alle grandi macchine di refrigerazione nei supermercati che stanno migliorando dal punto di vista dell’efficienza in quanto dotate di sportelli chiusi. Gli apparecchi più efficienti sono solitamente dotati anche di un sistema di controllo che fornisce una reportistica dettagliata sui dati di consumo. Per cui a mio parere il vantaggio per il consumatore finale non è economico bensì è indiretto, nel senso che meno viene prodotto dai distributori e maggiori saranno i benefici per il consumatore finale.

6) ProCold è un progetto che supporta la diffusione di congelatori, frigoriferi (e in generale tutti gli apparecchi appartenenti al comparto del “freddo”) efficienti dal punto di vista energetico.  Ci descrive com’è articolato il progetto e quali sono i suoi obiettivi?

Il progetto ProCold, finanziato dalla Commissione Europea, si occupa solo di apparecchiature per il freddo plug-in, ovvero quelle apparecchiature che sono collegate alla e che hanno tutte le componenti per il raffreddamento on board. Il progetto è nato anche perché nel 2006 la Commissione Europea ha iniziato ad interessarsi a questo tipo di apparecchiature per capire se vi fosse margine per inserire un sistema di etichettatura.

ProCold offre supporto al mercato delle apparecchiature efficienti. Essenzialmente supportiamo il mercato mediante liste di prodotti efficienti, dopo averne definito il livello di efficienza. Per ogni categoria di prodotto abbiamo quindi definito cosa sia per noi l’efficienza e come la si misura a livello standard; una volta definiti questi parametri li verifichiamo e inseriamo il prodotto nella lista di appartenenza e lo proponiamo sul mercato. I dati che elaboriamo sono tutti forniti direttamente dalle aziende produttrici. Il progetto è rivolto anche e soprattutto ai distributori o a coloro che devono acquistare questi apparecchi, ed è così che quindi spingiamo il mercato all’efficienza sia dal lato dell’offerta che della domanda.

Abbiamo organizzato una competizione per cinque categorie di prodotto al fine di stimolare ulteriormente i produttori. L’iscrizione alla competizione si concluderà il 30 Settembre 2016 ed in occasione delle fiere internazionali di maggior rilievo ed affluenza avverrà la premiazione.

Per quanto concerne il lato della domanda stiamo discutendo in primis con gli acquirenti pubblici. Abbiamo un accordo con ANCI, a livello lombardo, per diffondere i criteri di efficienza energetica; abbiamo appena discusso anche con CONSIP per includere i nostri criteri nei loro capitolati tipo e nei loro schemi per gli acquisti.

Offriamo supporto al mercato delle apparecchiature efficienti contemporaneamente in 8 paesi europei. Ogni paese ha una risposta differente ai nostri strumenti e solamente il tempo ci dirà se il mercato ha reagito positivamente o meno.

Il principio delle liste di prodotto e della proposizione dei criteri di efficienza, lo abbiamo ereditato da uno schema che ha diffuso il progetto TopTen; quest’ultimo è un portale europeo, con varie versioni nazionali, che propone prodotti efficienti per il settore residenziale (quindi prevalentemente elettrodomestici), ma negli ultimi tempi sta ampliando la propria proposta anche ai prodotti professionali (quali apparecchiature da ufficio, frigo professionali, …). ”

Intervista a cura di Orizzontenergia  (Media Partner di Retail&Food Energy 2016)

Data: 22/06/2016