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Come si declina il tema dell’efficienza energetica nella produzione industriale alimentare?
Lo abbiamo chiesto a
Ing. Jacopo Vaja Zurli,
Energy Manager & Power Plant Manager, Co-products & ETP Manager
AB Mauri Italy S.p.A.
che interverrà in qualità di speaker durante la Sessione FOOD ENERGY
- All’interno dello stabilimento AB Mauri di Casteggio, come si declina il tema dell’efficienza energetica nella produzione industriale di lieviti e dei vari co-prodotti derivati dalla produzione di lieviti?
La produzione di lieviti e di co-prodotti derivati è estremamente energivora: il processo produttivo è complesso e gli impianti richiedono moltissima energia (termica, frigorifera o elettrica) e risorse (come ad esempio acqua). Questo è particolarmente vero per lo stabilimento di Casteggio (PV) della AB Mauri, che non solo è il primo in Italia per capacità produttiva ed uno dei più rilevanti al mondo, ma presenta anche una grandissima varietà di produzioni, che pochi altri siti produttivi hanno in questo settore: lieviti freschi, lieviti essiccati, lieviti sprayzzati, mangimi e fertilizzanti.
L’efficienza energetica, come proverò ad illustrare durante l’evento “Retail&Food Energy”, è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra competitività. Durante il mio intervento parlerò principalmente dei grandi investimenti effettuati negli ultimi anni, con modifiche degli impianti e dei processi, ma l’efficienza energetica per noi è anche molto altro: è qualcosa che deve coinvolgere l’organizzazione a tutti i livelli e guidare le scelte strategiche.
Quindi non solo tutti gli investimenti e gli interventi tengono conto dell’impatto sui bilanci energetici, ma anche stiamo lavorando sugli aspetti di gestione energetica, partendo dalla Direzione per arrivare ai reparti di produzione, dove l’energia è effettivamente utilizzata.
A tal fine abbiamo sviluppato e stiamo efficacemente implementando diversi strumenti, quali ad esempio:
- “Focus Groups” internazionali, nell’ambito dei quali confrontare KPI energetici tra stabilimenti del gruppo e distribuire “best practices” ed esperienze;
- Riunioni di direzione: in tutti i meeting del board si parla di energia, valutando il rispetto dei budget e le opportunità future di risparmio;
- “Daily Production Meetings”: ogni giorno, con tutti i responsabili dei reparti produttivi, si valutano i programmi di produzione e come ottimizzarli anche in relazione ai bilanci energetici di stabilimento;
- “Energy Metering”: grazie ad un sistema di misura dell’energia impiegata nello stabilimento, in ogni reparto e sottoimpianto, visibile da tutte le sale di controllo perché integrato nel DCS – “Distributed Control System” di stabilimento, tutti gli operatori che supervisionano i processi produttivi hanno consapevolezza di quanta energia viene consumata e di come le loro azioni impattano sui consumi energetici.
- “Energy Observation Cards”: nell’ambito del Programma di “Manufacturing Excellence” è reso possibile a ogni persona che opera nello stabilimento segnalare in maniera puntuale proposte di miglioramento per ridurre i consumi energetici, sprechi o perdite, coinvolgendo quindi tutti nella gestione energetica.
- A quali progetti per l’uso razionale dell’energia si sta focalizzando lo stabilimento produttivo AB Mauri a fronte della sua consapevolezza energivora?
I progetti di “energy saving”, come dicevo, sono stati e saranno importantissimi. Negli ultimi anni siamo orgogliosi di avere realizzato investimenti significativi in questo ambito: ad esempio abbiamo una centrale di cogenerazione con la quale produciamo tutta l’energia elettrica ed il calore usati nello stabilimento partendo dal gas Naturale, con un impianto a ciclo combinato cogenerativo con Turbogas e Turbovapore. AB Mauri Italy S.p.A. è stata la prima realtà in Italia e tra le prime a livello mondiali nel proprio settore ad avere un impianto di questo tipo; grazie a tale intervento le emissioni di gas climalteranti ed il consumo di energia primaria si sono ridotte significativamente. Oggi AB Mauri Italy non solo è energeticamente autosufficiente, ma trasferisce energia elettrica alla rete nazionale.
Oltre a generare energia in maniera efficiente si è intervenuto anche sui processi produttivi e sulle Utilities di stabilimento, al fine di diminuire i consumi a parità di produzione. L’intervento sui processi produttivi risulta la sfida maggiore per un Energy Manager, in quanto richiede una conoscenza molto approfondita degli impianti, delle trasformazioni, delle risorse disponibili e riutilizzabili e delle tecnologie. La sfida è stata ancora più alta nel caso dello stabilimento di AB Mauri Italy dove la produzione è a ciclo continuo 24/7 e ininterrotta: ogni intervento di miglioramento quindi non solo non deve avere impatti sulla produzione, in termini di qualità e quantità, ma anche deve essere realizzato e messo in servizio senza determinare interruzioni ai processi produttivi. Porterò alcuni esempi di questo nella presentazione che terrò all’evento “Retail&Food Energy”.
Nonostante i tanti interventi finora realizzati abbiamo in programma nuovi investimenti, alcuni dei quali molto significativi ed innovativi, che ci permetteranno un ulteriore balzo in termini di riduzione dei costi di produzione e sui quali non posso al momento fornire dettagli vista l’importanza strategica che gli investimenti di efficienza hanno nel nostro settore
3. Qual è la sua posizione nei confronti delle energie rinnovabili?
Personalmente credo molto nelle energie rinnovabili e nell’integrazione tra fonti energetiche differenti, purché nell’ambito di interventi tecnicamente e ambientamene sostenibili e possibilmente in grado di reggersi con supporto limitato da parte di incentivi governativi. Negli anni ho visto infatti parecchi impianti a fonti rinnovabili realizzati per fini puramente speculativi, spinti da incentivi smisurati, o realizzati solo per immagine. In ambito industriale, soprattutto in realtà “energy intensive”, ritengo sia prima necessario intervenire sull’efficienza energetica e sulla generazione efficiente, che offrono tantissime opportunità spesso non completamente sfruttate.
Nel caso specifico di AB Mauri Italy abbiamo comunque produzioni di energia da fonti rinnovabile; in particolare produciamo biogas partendo da sottoprodotti organici della produzione, che dovrebbero essere smaltiti altrimenti e che attraverso due biodigestori anaerobici trasformiamo in un gas combustibile ricco in metano. Il biogas è poi utilizzato in una seconda unità di cogenerazione, che opera integrandosi alla centrale principale a ciclo combinato, nella quale si produce ulteriore energia elettrica e calore mediante due motori alternativi a combustione interna. In questo esempio il ciclo è chiuso e la disponibilità della fonte rinnovabile, la biomassa, è sempre contemporanea al processo produttivo quindi l’energia che si produce dal biogas è immediatamente e completamente impiegata dallo stabilimento.
- Nella realizzazione dei progetti di contenimento dei consumi energetici vi sentite soddisfatti dei risultati ottenuti? (Se possibile, posso chiederle qualche dato di rilievo)
Sicuramente si. Tutti gli investimenti realizzati sono in pieno esercizio e, grazie anche al sistema di Energy Metering cui ho fatto riferimento in precedenza, siamo in grado di monitorare con puntualità i risparmi conseguiti, consentendoci di dimostrare in maniera oggettiva a chi ha investito credendo in un progetto, la bontà della scelta. Ciò è fondamentale per generare un ciclo virtuoso di fiducia con l’azionista che risulterà assolutamente propenso a continuare in investimenti volti all’efficienza energetica. Una misurazione puntuale dei risparmi conseguiti, ed il confronto con la situazione ante-intervento, è inoltre fondamentale per il riconoscimento di Titoli di Efficienza Energetica, che stanno contribuendo a migliorare ulteriormente i risultati economici degli investimenti.
A titolo di esempio un impianto di recupero termico del calore dei fumi in uscita dai camini della centrale termoelettrica sta consentendo risparmi annui di oltre 700’000 Sm3 di gas naturale, mentre la realizzazione di nuovi impianti di preconcentrazione e riconcentrazione dei brodi esausti di fermentazione, dai quali deriviamo la produzione di mangimi e fertilizzanti, realizzano risparmi di energia primaria nell’ordine delle diverse migliaia di TEP annue.
- In quale misura siete riusciti a ottenere il riconoscimento dei certificati bianchi al fine di potervi ripagare gli investimenti sostenuti?
Il meccanismo di incentivazione dell’efficienza energetica è interessantissimo, soprattutto quando porta a diventare economicamente convenienti, secondo i parametri industriali, investimenti che sarebbero stati scartati o trascurati. I cassetti degli uffici tecnici di tante industrie sono pieni di idee di risparmio energetico che non sono realizzate perché i tempi di ritorno economico sono di uno o due anni più lunghi di quanto accettabile per investimenti di “cost saving”. Se i titoli di efficienza energetica servono a fare realizzare questi investimenti, che restano poi come un asset strutturale generando risparmi di energia a lungo termine, allora il sistema ha svolto il giusto compito.
In AB Mauri stiamo beneficiando di Certificati Bianchi per diversi progetti realizzati, e, come accennavo in precedenza, stiamo valutando altri grossi progetti per il futuro per i quali siamo in procinto di presentare nuove PPPM. A tal fine è importante, soprattutto quando l’azionista è una entità straniera, la chiarezza normativa, la semplicità del meccanismo ed il basso rischio circa la possibilità che PPPM approvate possano essere ridiscusse, anche ad anni di distanza dall’approvazione da parte dell’Autorità Competente. Le incertezze normative spaventano infatti l’investitore straniero.