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INTERVISTA A MARCELLO BONDESAN – GRUPPO HERA

17 Gennaio 2017 Interview

Quali sono le principali sfide che si aprono in questo momento di discontinuità tecnologica del metering?

Si tratta di una transizione che va gestita cercando di avere una visione chiara delle prospettive che essa offre e che stratificherei su due livelli:

Da una prospettiva più alta e proiettata verso l’utenza, la vera sfida sarà quella di sviluppare una infrastruttura metrologica in grado di supportare nuovi modelli di rapporto con gli utenti, multicanale e trasversale ai servizi offerti dalle utilities, consentendo di migliorare le conoscenze sulle esigenze

dell’utenza e di riorientare i servizi offerti. Una condizione indispensabile affinché ciò sia possibile è che anche l’utente sia pronto a parteciparvi attivamente, affiancando il concetto di “smart city” a quello di “smart user”. Da una prospettiva più tecnica, diviene necessario ridisegnare numerosi processi aziendali, sia tecnici che organizzativi: a livello di data processing, di evoluzione dei sistemi di workforce management, fino alla gestione del riorientamento delle competenze tecniche richieste alle proprie risorse umane, che dovranno ampliarsi all’elettronica e alle telecomunicazioni. E’necessario inoltre fare sin d’ora alcune scelte estremamente importanti sulle modalità di trasmissione dal campo dei dati metrologici in un contesto tecnico in continua evoluzione e che potrebbe sfruttare sinergie trasversali fra più servizi, partendo in primis dalla misura elettrica.

Quali possono essere i criteri da utilizzare per una corretta scelta della tecnologia da utilizzare per la misurazione del gas?

L’alimentazione elettrica dei nuovi apparati consente di implementare modalità innovative di misura (ultrasonici, termomassici) che vanno opportunamente valutate e la correttezza e la stabilità metrologica della misura è certamente la caratteristica fondamentale. Poi vanno valutate altre variabili: si ha a che fare con strumenti di nuova generazione molto complessi che devono garantire funzionalità per 15 anni in condizioni di esercizio talvolta al limite della sopportabilità per la componentistica elettronica e le batterie. Alla corretta affidabilità degli apparati metrologici è legata la credibilità delle aziende che operano nel settore.

Quali sono le prospettive tecniche della metrologia negli altri servizi di distribuzione urbana e le potenziali sinergie con quanto in fase di sviluppo sul gas?

Volendo utilizzare la stessa infrastruttura di trasmissione dati del gas, va notato che in ambito acquedottistico e teleriscaldamento non c’è ancora uno vero e proprio standard di riferimento, vi sono scelte di fondo comuni fra i principali player di mercato, ma ogni costruttore ha una sua architettura anche se alcuni si sono già spontaneamente allineati alle scelte tecniche della telelettura gas. Gli smart meter elettrici di prima generazione sono stati installati nel 2001 e, avendo vita utile di 15 anni, nell’arco dei prossimi mesi sarà necessario definire le specifiche della seconda generazione. Questo momento potrebbe rappresentare anche una significativa opportunità, pur osservando già una certa coincidenza di scadenze: l’attuale rollout contatori gas, imminenti gare d’ambito per la gestione del servizio gas e futuro rollout dei contatori elettrici concentrati nell’arco dei prossimi 4-6 anni potrebbero rappresentare un impegno finanziario rilevante per le aziende del settore, in particolare le multiutilities se vi aggiungiamo pure prospettive in ambito idrico. Quest’ultimo settore peraltro è già finanziariamente cimentato da obiettivi importanti quali la riduzione delle perdite della rete acquedottistica e l’allineamento degli standard depurativi ai livelli richiesti dalla Comunità Europea. Si tratterà quindi di valutare le priorità.